Osservare il movimento

Dopo aver fatto la parte pratica della lezione, ti chiederò di osservare il movimento con attenzione nelle immagini del video.

Le immagini non servono a mostrare il movimento corretto.

L’osservazione serve a immaginare e a fare l’azione con una sensazione di presenza, sentendola nostra, sentendoci nell’azione.

Funziona perché osservare è un pò come fare. Vediamo un movimento e lo viviamo dal di dentro, senza farlo, come accade in un sogno: sentiamo di agire. Osserviamo una persona che corre e si attivano parti del cervello che sarebbero impegnate se noi corressimo, anche se siamo seduti in poltrona.

I neuroni specchio sono cellule del cervello che si attivano mentre facciamo un movimento e quando vediamo un’altra persona fare la stessa cosa.

I neuroni specchio servono a comprendere il comportamento degli altri in modo immediato e preciso. Capiamo al volo i gesti degli altri perché risuonano in noi grazie alle nostre conoscenze pratiche del movimento che vediamo.

I neuroni specchio si attivano di più se vediamo un’azione che conosciamo. Immagina di guardare un pianista suonare. I suoi movimenti potrebbero evocare sensazioni di eleganza, di delicatezza o di potenza. Se non sai suonare saranno sensazioni, magari intense, ma un pò imprecise. Nel caso tu sia un pianista, la conoscenza di quei movimenti ti permette di “sentire” meglio i gesti che vedi. Se poi stai studiando proprio quella musica, allora osservarne l’esecuzione potrebbe aiutarti a suonarla meglio.

Osservare di per sé non basta a imparare un movimento complesso, però aiuta a sentire, a scoprire modi nuovi di fare un’azione.

In queste lezioni l’osservazione del movimento serve a rendere l’immaginazione più facile. Vedere le immagini lascia in noi una traccia che ci permette di immaginare con naturalezza, come se il movimento accadesse veramente in noi.

Per saperne di più sui neuroni specchio: “Specchi nel cervello“ di Corrado Sinigaglia e Giacomo Rizzolati. “I neuroni specchio” di Marco Iacoboni.